SUL TESTO
La presente edizione è fondata principalmente sugli autografi, come nell’Avvertenza ho detto. Ma qui occorre riepilogare la storia delle prime raccolte delle Odi del Parini.
Dopo che alcune odi del P., come altre sue poesie, erano uscite sparsamente in pubblico, oltre che manoscritte, per le stampe, Agostino Gambarelli, discepolo a lui devoto e raccoglitore e trascrittore di cose di lui, pubblicò il volume Odi dell’abbate Giuseppe Parini già divolgate, Milano, nella Stamperia di Giuseppe Marelli, MDCCXCI (con sul frontespizio il fregio di strumenti musicali e il motto di Orazio Postera crescet laude recens), in 8°, pagg. 182, delle quali l’ultima ha le Correzioni. Vi è premesso, anonimo, un Avviso dell’Editore, dove si afferma la gran diffusione di quei componimenti, non mai raccolti dal P.; la progressiva deformazione loro, « tanto infedeli e scorretti e mutili e svisati, da non potersi talvolta più riconoscere per fattura dello ingegno che li aveva prodotti »; le insistenze degli amici e ammiratori verso il P.: « Non mancarono essia lui, nè egli a sè stesso; accordando da ultimo (però sempre al suo modo) a quegli fra loro poco sopra accennati [cioè, al Gambarelli stesso], la facoltà di pubblicare queste Odi, e non più »; e dove, da ultimo, si avverte : «Si può frattanto asserire con certezza, che qualunque Ode, sì edita che inedita, che giri sotto il carme dell’Ab. Parini, e non sia compresa nella presente raccolta, è farina di tutt’altro sacco che del suo ».
Tale raccolta del Gambarelli contiene :
[I] L’Innesto del vaiuolo ;
[II] La Salubrità dell’aria;
[III] La Vita rustica;
[IV] Il Bisogno ;
[V] Il Brindisi ;
[VI] La Impostura ;
[VII] Il Piacere e la Virtù;
[VIII] La Primavera. ; [
[IX] La Educazione ;
[X] La Laurea ;
[XI] ] La Musica ;
[XII] La recita de’ versi ;
[XIII] La Tempesta ;
[XIV] Le Nozze ;
[XV] La Caduta ;
[XVI] Il Pericolo;
[XVII] Piramo e Tisbe;
[XVIII] Alceste;
[XIX] La Magistratura;
[XX] In morte del maestro Sacchini;
[XXI] Il Dono;
[XXII] La Gratitudine;
e nell’ Indice delle Odi dà in più i quattro sonetti:
Ecco del mondo e meraviglia o gioco;
Qual cagion, qual virtù, qual foco innato;
Qual fra quest’erme inculte orride rupi ;
Tanta già di coturni, altero ingegno.
La indico con O.
Codesta edizione fu riprodotto immediatamente a Piacenza, presso Niccolò Orcesi, Regio Stampatore, in quel medesimo anno 1791, con lo scrupolo d’imitarne il frontespizio anche nel fregio, e d’introdurre nel testo le Correzioni (soltanto una d’esse, nella Vita rustica, sfuggì; ed è Che, invece di Chè voluto dalle suddette Correzioni nel verso Chè vide arse sue spiche); e anche fu riprodotta a Parma, Regal Palazzo, pur nel 1791, e poi a Pavia, Per gli eredi di Pietro Galeazzi, nel 1793.
Nel volume Odi di Parini, ultima edizione accresciuta (senza fregio sul frontespizio, ma col motto oraziano qui sopra riferito) che a Milano uscì, senz’anno, Presso il Bolzani alla Piazza de’ Mercanti e nella Contrada di S. Margherita all’Insegna dell’arma della Città (in 16°, pagg. 167 num.) si hanno le ventidue odi e i quattro sonetti dell’edizione del 1791 e delle derivate, coi titoli stessi e con le note relative: ma in più, da pag. 125 a pag. 143, si hanno le odi [XXIII] Per l’inclita Nice; [XXIV] A Silvia ; [XXV] Alla Musa; e a pagine 153-154, pel verso dell’ode La Caduta, «Noia le facezie e le novelle spandi » si ha la nota: «Nelle edizioni posteriori alla prima di Milano del 1791 si sono fatti de’ cangiamenti a questo verso per non essersi dagli editori avvertito alla pronunciazione toscana ed agli esempi de’ buoni scrittori nell’uso delle parole che hanno dittongo o trittongo, come accade della parola noia, gioia, ecc. ». Sì fatta nota è in una manifesta relazione con ciò che il P. scrisse a Giovanni (non Giuseppe) Bernardoni libraio, l’ 11 novembre 1795 (cfr. in questo volume la lettera n. XLVIII), e con ciò che il Bernardoni pose in nota a quel verso nella sua edizione delle Poesie scelte di G. P., Milano, Giovanni Bernardoni, 1814, come può vedersi nelle note dell’edizione presente. Ma non mi arrischio a risolvere il dubbio che il Salveraglio (pag. lviii) dedusse da G. Melzi, Dizionario di opere anonime, ecc., Milano, 1859, III, 289, intorno alla data in cui uscì l’edizione del Bolzani. L’esemplare da me posseduto di codesta rarissima, e però anche negata, edizione, ha il suddetto frontespizi; sebbene sia mutilo delle prime pagine, mancandovi forse la prosa che apre l’edizione del 1791, e mancandovi le prime due pagine, segnate con cifre arabe, contenenti le prime sei strofe dell’ode O Genovese. Al Salveraglio rimando per altre ristampe delle Odi su gli ultimi del secolo XVIII.
Le Poesie scelte, qui sopra indicate, che Giovanni Bernardoni pubblicò a Milano nel 1814 come « prima edizione milanese » (in 16°, pagg. 286), dicono Ai Leggitori che l’editore, dopo essere stata in dubbio per la scelta delle Odi, si risolvette a pubblicarle tutte: « trattone tre sole; cioè Il Piacere e la Virtù, Piramo e Tisbe e Alceste; le quali furono dallo stesso Autore rifiutate, sebbene avessero già veduto la luce con le stampe. Una non dubbia prova di tale rifiuto si vede in un esemplare delle Odi, impresse in Milano nel 1791, il quale è posseduto dall’Editore del presente volumetto, ed in cui di propria mano del Poeta sono esse cancellate; e le ultime due sono anzi, per un più manifesto indizio di disapprovazione, segnate nel principio con una croce. Tutt’e tre vennero poi anche rigettate dalla Raccolta delle Opere Pariniane, fatta dal sig. Avvocato Francesco Reina. Nè dee tacersi, che quella ancora col titolo La Primavera, da noi posta tra le Canzonette col Brindisi e con Le Nozze, vedesi cassata nell’anzidetto esemplare. Noi però abbiamo creduto bene di ritenerla. Se per avventura a Parini non andava del tutto a genio quel componimento, pressochè steso improvvisamente per compiacere ad una persona che lo desiderò da mettere in musica, esso non è tuttavia tale, che non insegni ai giovani, come anche un trito argomento trattare si possa con eleganza e con nobiltà di stile ». Questa edizione del Bernardoni (fu bene osservato dal Salveraglio) non ha valore pel testo, essendosi egli valso delle copie del Gambarelli invece che degli autografi già debitamente, se non sempre scrupolosamente, messi a profitto dal Reina. Occorrendo la cito con BERN. Quando pongo ms., intendo rimandare e ad alcun’altra e a tali copie, che (salvo in casi speciali) ho percid ritenuto superfluo distinguere più particolarmente. Con iscrupolo ho invece notato quanto il P. stesso mutò di sua propria mano in alcuna di esse copie.
Nelle Opere di G. P., curate dal Reina (Milano, presso la Stamperia e Fonderia del Genio Tipografico, 1802, Anno I della Repubblica Italiana), le Odi occupano le pagg. 45-213,in quest’ordine e con questi titoli:
I. La Vita rustica;
II. La Salubrità dell’aria ;
III. L’ Innesto del vaiuoio ;
IV. La Impostura ;
V. Il Bisogno ;
VI. La Educazione ;
VII. La Laurea ;
VIII. La Musica ;
IX. La Recita de’ versi ;
X. La Tempesta ;
XI. Le Nozze ;
XII. La Caduta ;
XIII. Il Pericolo ;
XIV. La Magistratura ;
XV. In morte del maestro Sacchini :
XVI. Il Dono ;
XVII. La Gratitudine ;
XVIII. Il Messaggio ;
XIX. Sul vestire alla Ghigliotina [sic] ;
XX. Alla Musa.
Il Reina diede, come sopra ho rammentato, « Lezioni Varie » dagli autografi, avvertendo che « la massima parte delle Lezioni Varie, che si danno nelle Liriche, fu rifiutata dal Poeta, a differenza di molte fra quelle de’ Poemetti, le quali erano l’ultima volontà di lui». Nella parziale ristampa delle Opere di G. P. pubblicate per cura di F. Reina, Milano, Soc. Tipogr. de’ Classici Italiani, 1825, si han le Odi, coi titoli stessi, ma senza numerazione; escludendo Le Nozze, e preponendo La Impostura a L’ Innesto del vaiuolo e La Magistratura a In morte del maestro Sacchini.
Senza far la storia bibliografica delle edizioni seguenti, chè non è del mio proposito, passo a indicare Le Odi dell’abate G. P., riscontrate su manoscritti e stampe con prefazione e note di Filippo Salveraglio, Bologna, Zanichelli, 1882 (dopo un’edizione dell’anno precedente da cui «per emendazioni e aggiunte importantissime», come il Salveraglio stesso avvertì a pag. 285, questa del 1882 venne a variare). Le Odi vi sono ventuna:
I. La libertà campestre ;
II. La salubrità dell’aria;
III. La impostura;
IV. Per la guarigione di Carlo Imbonati;
V. Al dottore G. Bicetti de’ Buttinoni;
VI. Pel pretore Wirtz
VII. La evirazione;
VIII. Per la laurea di M.P. Amoretti;
IX. Per nozze
X. Brindisi;
XI. Sopra l’uso di recitare i versi alle mense;
XII. Nell’inverno del 1785;
XIII. La tempesta;
XIV. In morte di Antonio Sacchini;
XV. Per Cecilia Tron;
XVI. Per Camillo Gritti podestà di Vicenza;
XVII. Alla marchesa, Paola Castiglioni;
XVIII. Per il card. Angelo Maria Burini;
XIX. Per l’inclita Nice;
XX. A Silvia;
XXI. Alla Musa
(seguono i Frammenti delle Odi).
Nell’Errata-corrige, pag. 281, è avvertito che L’ode in morte di A. Sacchini deve precedere quella per Cecilia Tron e vi son correzioni di date.
E anche qui, senza indicare le tante edizioni che mossero da quella del Salveraglio, passo a indicare Il Giorno e Le Odi di G. P. commentati a cura di Egidio Bellorini, Napoli, Francesco Perrella, con Avvertenza » datata Padova, 1918, perché è edizione che dalle altre grandemente si distingue : «Il lavora del Salveraglio (dice il Bellorini a pag. 12), fatto con diligenza e buon criterio, fu generalmente accolta con molto favore, e serve di fondamento a tutte le edizioni posteriori (D’Ancona, Vinci, De Castro, Bertoldi, Cerquetti, Mazzoni, Natali, Scherillo, ecc.), nelle quali, per altro, le odi vennero sempre ridotte a 19 soltanto, perché si tornò ad escludere Il Brindisi e Le Nozze. Pure, dopo un attento esame e delle stampe originali e dei manoscritti, io credo opportuno ritornare nella presente edizione, al Reina, sia pel titolo come per la lezione delle odi, giacché non posso dubitare che e quelli e questa egli derivasse dal « volume » nel quale il Parini stesso aveva raccolto le odi che « disegnava di stampare », volume che « per buona ventura » venne nella mani del vecchio editore « allorchè credevasi fatalmente smarrito ». Solo mi distacco dal Reina per adattare l’ordinamento cronologico delle odi, stabilito dagli editori moderni, per escludere dal loro novero Le Nozze, e per correggere qualche svista evidente del vecchio editore.
Mi dispenso dal tornare sui criterii generali coi quali ho condotta l’edizione presente; e rimando per ciascuna delle Odi a quanto ho annotato come indicazione del testo da me seguito. Rammento che, in conformità a essi criterii generali, neppur degli autografi ho costantemente seguita la lezione, quanto alle minuzie discrepanti; e che ho tralascialo di porre in nota tutte quante le minuzie grafiche, contentandomi di riferirne alcune più significative. Ho messo a ciascuna ode così il titolo vecchio come il nuovo, per la storia della fortuna delle Odi, e affinchè sia più agevole la consultazione.