Tra i desiderii l'anima
E le memorie vaga.
Pace! Anche tu, bellissima
Colomba viatrice
Che lamentando mormori
Da la natia pendice,
Se pietosa il numero
De' miei pensier richiedi,
Lascia il soave gemito
Ed al tuo nido riedi.
Pria conteransi i tumidi
Germi che il suolo or manda
E i fiori onde sí splendida
Quest'albero ha ghirlanda.
XXXIII
ALLA B. DIANA GIUNTINI
VENERATA IN SANTA MARIA A MONTE
Qui dove arride i fortunati clivi
Perenne aprile e l'aure molli odora
E ondeggian mèssi e placido d'olivi
Bosco s'infiora,
Quando pie voglie e be' costumi onesti
Erano in pregio e cortesia fioriva
Le tósche terre, qui l'uman traesti
Tuo giorno, o diva.
E ti fûr vanto gli amorosi affanni
Onde nutristi a Dio la nova etate,
E fredda e sola ne l'ardor de gli anni
Virginitate:
Pur risplendeva oltre il mortal costume
La dia bellezza nel sereno viso,
E dolce ardea di giovinezza il lume
Nel tuo sorriso.
Te in luce aperta qui l'eteree menti
Consolâr prima di letizia arcana,
Poi te beata salutar le genti,
Alma Diana.
Onde a te dotta de l'uman dolore
Il nostro canto e prece d'inni ascende,
E, pieno l'anno, di votivo onore
L'ara ti splende.
A te l'industre opera cessa: posa
A te il travaglio de la vita e l'egra
Noia: si spande per le vie festosa
Turba e s'allegra.
Disciolto il bove mormora un muggito,
Esulta il gregge ne l'erboso piano,
E su l'aratro ancor dal solco attrito
Canta il villano.
Deh, sii presente: il tuo terren natale
A te s'adorna, ed al tuo piede in tanto
Gigli sommette e rose e l'immortale
Fior d'amaranto.
Deh, sii presente: e ne' concilii santi
Se nostra dirti, o buona, anco ti giova,
Del gener tristo e de gli infermi erranti
Amor ti mova.
Odi le caste vergini: il lamento
De la canuta etade odi; e su 'l pio
Vulgo com'aura di benigno vento
Spira da Dio.
Ruinan, vedi, a soffrir tutto audaci
Le menti umane in disperata guerra,
E de le furie le sanguigne faci
Corron la terra:
Odio e furore i torvi animi avvampa
E ciechi mena con la sua rapina
Ove pietade è in bando, ove s'accampa
L'ira divina:
Erra in ombra di morte e le vitali
Fiamme rifugge la mortal ragione,
E di pensieri ferve e di pugnali
Bieca tenzone.
Ma noi pio gregge a te su 'l puro altare
Vóti mandiamo a cui pietà risponde:
Ragguarda, o buona, a' figli, ed abbi care
Le nostre sponde.
Volgi sereno a questi campi il sole,
Benigna assisti a' focolari aviti:
Multiplicata invochi te la prole
Co' patrii riti.
Qui de le caste menti ama il governo:
Qui santa e madre al popol tuo ti mostra:
Né a danno irrompa qui possa d'inferno.
Te duce nostra.